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PESI E MISURE
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Si tratta della parte più interessante del Museo, che espone gli strumenti per la misurazione predecimale di solidi, liquidi, nonché misurazioni lineari in uso nei secoli passati. Sono visibili i pesenali, i lotti, il klafter di Vienna, le stadere, le bascule e le bilance. L'iconografia è completata da tavole di raffronto tra le misure predecimali e quelle decimali. Per ulteriori approfondimenti dell'argomento si rimanda alla pubblicazione segnalata in bibliografia sulle misure del grano e del vino nella Contea di Gorizia e Gradisca alla fine del '700.
Nelle bacheche è esposta anche una raccolta di monete in uso nel territorio tra il XVI e XX secolo. In tale periodo vigeva la cosiddetta monetazione imperiale per la quale si possono distinguere due periodi. Il primo ebbe breve durata, dagli inizi del '500 al 1520. Nel 1505, l'Imperatore austriaco Massimiliano confermò statuti e privilegi della Contea di Gorizia stabilendo la continuità di una propria monetazione: venne così battuto un pezzo importante ma non molto prestigioso come l'obolo, che fu la prima moneta imperiale goriziana.
In seguito, la Contea ottenne il permesso di battere anche il tirolino in argento ed il mezzo batzen, dai caratteri tipicamente tedeschi. In seguito, Carlo V, nipote di Massimiliano, fece coniare il grosso, in lega d'argento. Poi, per 200 anni la Contea non ebbe più moneta propria, e non venne più battuta ma coniata.
Il secondo periodo ebbe inizio con Carlo VI; egli concesse l'antico privilegio della ex-Contea di avere una propria monetazione, facendo coniare, nel 1733, il soldo goriziano, realizzato in rame di ottima fattura settecentesca; esso è il più interessante e stilisticamente bello del periodo imperiale. Con Maria Teresa, la necessità di avere più denaro circolante ed un più rapido sistema distributivo, comportò un abbassamento di prestigio della moneta goriziana, con conseguente introduzione di monete coniate a Vienna, Graz, in Ungheria e Svevia; la monetazione terenziana della contea si ridusse, perciò, ad un pezzo da un soldo e mezzo soldo goriziani.
Fu con Giuseppe II, alla fine del '700, che vennero ripristinate le poche monete di vecchio stile; nel 1799 egli diede avvio alla piccola riforma monetaria della Contea, mettendo in circolazione dei pezzi nuovi che, causa gli eventi storici successivi, non ebbero seguito. Si ebbero così, nel 1800-1801-1802 il vecchio soldo, curato nel conio ed inoltre venne emesso un nuovo pezzo da due soldi, diverso da quello del 1733 e meno pregiato, mentre il pezzo da 15 soldi del 1802, di ottima fattura, concluse la storia monetaria della Contea.
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