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SCATOLE DI LATTA
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Tra i nuovi settori del museo che vedono la luce nel 1999 vi è quello delle scatole di latta che, fin dal 1907, venivano prodotte anche nella Contea di Gorizia e Gradisca, nello stabilimento monfalconese della E. Passero e C., che ha cessato l’attività nel 1982, e della quale sono esposti alcuni vecchi reperti, come ad esempio le pietre litografiche, costituite essenzialmente da carbonato di calcio, di notevole spessore e peso. Venivano estratte all’inizio del 900 in Baviera e servivano da contro stampo per raffigurare il contenuto della confezione di latta. La ditta E. Passero e C. le usava prima dei procedimenti più moderni di litografia (lastre di zinco ed alluminio). I procedimenti litografici, attraverso i quali vengono stampati i manufatti in latta, non sono, in fase di progettazione e stampa, diversi da quelli impiegati nella litografia su carta.
La differenza sostanziale consiste nella sostituzione del supporto cartaceo con il foglio di latta (lamina in ferro o acciaio ricoperto da sottilissimo strato di stagno) e nello stampaggio a rilievo della superficie della lastra mediante pressione. La fase creativa è costituita dal bozzetto in cui il grafico unisce l’aspetto immaginativo con le esigenze più spiccatamente commerciali richieste dalla committenza.
Il bozzetto, una volta approvato, è pronto per essere trasferito sulla motrice stampante. Le scatole di latta come contenitore di prodotti commestibili ed altro, trovano la loro più ampia diffusione in tutte le parti del mondo dopo la metà dell’ottocento, con lo svilupparsi degli stabilimenti industriali di produzione.
La collezione che si può vedere nel museo riguarda le scatole reperite nel nostro territorio, ed è in continuo accrescimento, dovuto a donazioni ed acquisti che consentiranno, in futuro, di selezionare tipologie e provenienza.
Per chi volesse approfondire l’argomento si
rimanda al volume “L’arte di latta” catalogo della mostra a cura di
Gianfranco Sgubbi – Edizioni “La Laguna” Mariano del Friuli - 1986 -
promosso dall’Assessorato alla cultura del Comune di Monfalcone.
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