Presentazione
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Nel 2002, in occasione del decennale
l'Associazione culturale Musei Formentini della vita rurale ha
pubblicato un volume nel quale l'autore illustrò l'attività fin lì
svolta, presentava al grande pubblico la sede museale, i collaboratori
ed i soci donatori, raccontava la vita del Museo, le manifestazioni
popolari, le mostre, i mercatini dell'usato ecc.
Si tratta di un'opera dimensionalmente importante
resa possibile anche dal materiale raccolto dall'amico Aurelio Pantanali
che ospita uno spazio web all'interno del sito dell'Associazione che lui
presiede, il "Circolo Navarca".
Recentemente il Museo è stato inserito nella rete
provinciale dei musei organizzata dall'Assessorato alla Cultura della
Provincia di Udine e nella guida, che esporta il prodotto
turistico-culturale in tutta Europa ed offre al turista, per mezzo di
importanti strumenti, l'opportunità di fruire del ricco patrimonio
presente nella nostra Regione.
Esprimo ancora una volta il mio sentito
ringraziamento a tutti coloro che con impegno e dedizione consentono
all'Associazione, ora divenuta ONLUS ed al Museo di progredire
raggiungendo così lusinghieri risultati. Michele Formentini Presidente dell'Associazione Culturale
Prefazione
Da quando il Museo della Civiltà Contadina del
Friuli Imperiale di Aiello del Friuli ha visto la luce, sono oramai
trascorsi diciotto anni, anni intensi, di lavoro incessante e
appassionante.
Il diciottesimo anniversario del Museo rappresenta
un traguardo di tutto rispetto e merita di essere ricordato con questa
pubblicazione che illustra in maniera sistematica l'insieme delle
singole raccolte contenute nello spazio museale; è un modo per rendere
pubblico quanto fatto in questi anni e per consentire al visitatore di
portare a casa "un po' del Museo", il ricordo di un luogo che descrive
la vita dei nostri avi, più semplice ed al tempo stesso più difficile
del nostro quotidiano, senza la quale però non potremmo apprezzare il
progresso avvenuto negli ultimi decenni.
Questo anniversario ci consente di mettere il
punto a quanto fatto fin qui, ma ci ricorda anche che il lavoro non è
finito, che tanti aspetti della vita passata devono ancora essere
studiati e raccolti, affinchè le nuove generazioni possano godere di una
visione sempre più dettagliata e completa di come si viveva nei secoli
passati. Mauro Nocchieri
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