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Prefazione

 

 

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In questo ultimo decennio molto si è scritto e parlato della Villa Antonini di Saciletto, ma ho avuto l’impressione che quasi tutti ignorassero le vicende che la riguardano e soprattutto la sua storia nei secoli passati. Tutti l'hanno ammirata dall’esterno, poiché è sempre stata privata e per lunghi tempi disabitata. Negli ultimi anni un gruppo di cittadini del comune di Ruda e delle sue frazioni, tra le quali figura Saciletto, ha costituito addirittura una associazione con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché un patrimonio così importante non andasse in rovina. Allo stato credo che questi cittadini ed il Comune, che non poteva rimanere assente, hanno raggiunto lo scopo poiché il Ministero dei Beni Culturali ha disposto un congruo finanziamento per il restauro che è già iniziato con un intervento tampone, al quale seguirà nei tempi burocratici un restauro conservativo totale.

 

Di un tanto sono lieto poiché era mia intenzione, fin dall’acquisto, di fare altrettanto ed avevo già iniziato (1992) per destinare l’immobile ad un Museo etnografico, che poi per le vicende che ho esposto nel testo, non è stato possibile. Non era stata solo una intenzione, poiché il Museo è stato poi realizzato nel vicino comune di Aiello, che oggi può vantare il più grande museo della civiltà contadina e dell’artigianato della nostra regione con i 25.000 (venticinquemila) reperti su 9.000 (novemila) metri quadri di superficie espositiva, con la conseguente rivalutazione del borgo rurale dove è ubicato e dell’intero paese.

Per questi motivi ho raccolto in sintesi le notizie storiche su Saciletto e sugli Antonini e soprattutto ho cercato di dimostrare che la Villa fu opera del Palladio, amico per vent’anni di Floriano Antonini che nel 1556 gli commissionò il suo palazzo di città ad Udine poi divenuto Banca d’Italia ed ora una delle sedi della Università. Di un tanto ho ripercorso le vicende storiche dell’epoca e spero di aver colmato un vuoto nella storia di Saciletto.

Una persona colta ed abbiente, come fu Floriano Antonini, all’epoca proprietario di tutta Saciletto, enclave veneta nel territorio della Contea di Gorizia e Gradisca, in dimestichezza con il Palladio già allora famoso, non dubito che ha approfittato per farsi fare quantomeno il disegno della villa di campagna, avendogli già commissionato il palazzo di città. Questo è un motivo logico ed umano che al di là dei fatti attesterebbero la paternità della Villa al Palladio.

A quanto sopra esposto vanno aggiunte tutte le caratteristiche dello stile palladiano che si riscontrano in tutte le sue opere, in maniera evidente e documentata nella Villa di Saciletto. Righi e Czinner, precedenti proprietari, avevano sempre affermato essere la Villa del Palladio, ma non hanno lasciato nulla di scritto e documentato in tal senso, mentre io ho voluto approfondire la ricerca sapendo di aver gettato un sasso nello stagno della storiografia ufficiale delle opere del Palladio, dove la Villa di Saciletto non appare.


 

Michele Formentini

 

 

 

 

 

Indice

 

Prefazione.......................................................................................................
Cenni storici su Saciletto e gli Antonini.........................................................
Floriano Antonini e Andrea Palladio..............................................................
La Ville Venete in Friuli.................................................................................

La Villa Palladiana di Saciletto.......................................................................

I passaggi di proprietà successivi....................................................................

L'attività del pittore Righi nella villa:

il Centro di Arti Grafiche di Saciletto (1970)................................................

Bibliografia....................................................................................................

Opere dello stesso autore................................................................................

Pag. 4

Pag. 5

Pag. 9

Pag. 11

Pag. 13

Pag. 28

 

Pag. 36

Pag. 40

Pag. 41

 

 

 

 

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